Bolla immobiliare, quali sono le città a rischio
La crisi economica in atto porterà con sé molti altri crolli nei prossimi mesi, tra questi anche il settore immobiliare ne risentirà in alcuni casi anche in modo pesante. Secondo l’UBS Global Real Estate Bubble Index 2020, in Europa molte città sentiranno l’effetto della crisi con conseguente bolla che esploderà facendosi sentire fragorosamente.
Tra le città Europee che saranno più esposte al rischio abbiamo, Monaco e Francoforte per la Germania, seguite da Parigi e Amsterdam. Queste città potranno subire tracolli davvero molto significativi. Fino a questo momento i prezzi degli immobili hanno sostanzialmente mantenuto i livelli precrisi, tuttavia, la situazione potrebbe precipitare già entro la fine dell’anno.
Cosa accadrà in Italia
Sempre secondo UBS, tra le città italiane che probabilmente non rischiano nulla se non in percentuali risibili, troviamo Milano, città che sta ancora vivendo un periodo favorevole innescato con le opere dell’Expo 2015. La visibilità e popolarità ottenuta in questi ultimi anni, ha fatto fare il salto di qualità alla città, mantenendo un livello di interesse alto tra gli investitori.
Per il resto del paese la situazione varia da nord a sud anche in modo sensibile, prendendo le grandi città come Roma e Napoli, i prezzi potrebbero scendere di qualche punto nel primo semestre 2021. Tuttavia, il condizionale è d’obbligo, perché quello che stiamo vedendo in queste settimane è un gran fermento motivato prima di tutto dall’incertezza. Per avere delle proiezioni più attendibili, occorre aspettare ancora qualche mese, tempo nel quale si vedranno con più chiarezza le “pianure oltre la collina”!
Non farsi prendere dal panico
In questi casi come sempre, la regola d’oro è quella di avere i nervi saldi e non farsi prendere dal panico. Ragionare per logica senza impulsività, solo in questo modo potremo capire cosa è meglio fare e in quali tempi farlo.
La situazione non è certamente delle migliori, ma il settore immobiliare ne ha sicuramente viste di peggio lungo questi ultimi interminabili 100 anni. Se sarà crisi, poi sarà anche opportunità, non resta che aspettare e vedere come muoversi!
